Il futuro dei prezzi delle case in Italia: il mercato immobiliare nel 2023

Con l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, molti si chiedono se i prezzi delle case in Italia diminuiranno. Le previsioni per il prossimo triennio non sembrano confermare queste aspettative, almeno nelle grandi città dove si prevedono variazioni minime delle quotazioni, ma tutte con il segno più. Tuttavia, considerando l’elevato livello di inflazione, si tratta solo di un aumento nominale, mentre il valore reale in effetti diminuisce.

Secondo l’ultimo Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma, già nella seconda metà del 2022 si è manifestato un rallentamento della crescita dei prezzi nelle 13 principali città, con un tasso di crescita medio annuo del +2,9%. Secondo le stime, si arriverà a una flessione del 4,9% nel 2022 e a una riduzione di un altro 4,8% nel 2023, seguita da lievi riduzioni nei due anni successivi.

La stretta monetaria, il rincaro del costo del denaro e la minore propensione degli italiani all’acquisto a causa dei mutui più cari e degli stipendi al palo sono le principali cause dell’indebolimento del mercato residenziale.

Anche se non ha portato a una recessione, la situazione ha indotto le banche a stringere le maglie del credito, nel timore di un peggioramento dell’economia, con conseguente aumento del rischio di credito dei mutuatari.

Milano, Firenze e Torino, sono le città che vedranno un incremento medio dei prezzi di quasi 6 punti percentuali al termine del triennio di previsione, ma si difendono bene anche Bologna, Cagliari e Roma. Sul fronte opposto di Napoli, Bari, Genova e soprattutto Venezia che registreranno contrazioni rispetto ai valori del 2022.

La contrazione dei mutui casa e la flessione delle compravendite residenziali si protrarrà fino alla metà del 2024.

In sintesi, mentre alcune città potrebbero vedere un aumento dei prezzi delle case, nel complesso il mercato immobiliare in Italia si aspetta una flessione dei prezzi, almeno in termini reali, per tutto il prossimo triennio.

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