Il bonus barriere architettoniche al 75% sta attirando sempre più attenzione negli ultimi tempi, grazie alle sue caratteristiche vantaggiose. Questa agevolazione fiscale è valida per le spese sostenute da gennaio 2022 fino a tutto il 2025 e può essere utilizzata anche negli appartamenti condominiali. Inoltre, consente di accedere alla cessione del credito e allo sconto in fattura, offrendo un notevole potenziale di recupero nel corso di cinque anni.
Non ci sono limiti legati alle categorie catastali degli immobili, e sia le persone fisiche che i soggetti che conseguono reddito d’impresa possono beneficiarne. Tuttavia, il requisito principale per ottenere questa agevolazione è il rispetto dei requisiti stabiliti dal decreto del ministro dei Lavori pubblici n. 236/1989.
Il decreto ministeriale definisce le prescrizioni tecniche necessarie per garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e pubblici di edilizia residenziale, sovvenzionata e agevolata. In pratica, il decreto stabilisce i criteri di progettazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Tuttavia, secondo alcuni esperti, il decreto necessita di una revisione perché non tiene sufficientemente conto degli aspetti cognitivi e sensoriali delle barriere architettoniche, concentrandosi principalmente sugli aspetti motori.
Nonostante queste criticità, i requisiti stabiliti dal decreto sono la base da tenere come riferimento per ottenere il bonus al 75%. Essi forniscono un quadro ampio sull’abbattimento delle barriere architettoniche, che include, tra gli altri interventi, la sostituzione di pavimenti, infissi, l’ammodernamento di bagni e porte, nonché la realizzazione di impianti elettrici e citofoni.
Per esempio, per quanto riguarda gli impianti elettrici, i terminali devono essere posti ad un’altezza compresa tra i 40 e i 140 cm dal piano pavimento, consentendo un’interfaccia adeguata con l’utente. Analogamente, per gli impianti citofonici, il posto esterno dell’impianto deve essere posizionato fuori dall’edificio ad un’altezza compresa tra i 110 e i 130 centimetri dal piano di calpestio. Per quanto riguarda i bagni, lo standard utilizzato è di 180 x 180 cm, anche se talvolta lo spazio disponibile potrebbe essere limitato. Per quanto riguarda gli infissi, è importante prestare attenzione perché non ogni cambio di serramento rientra automaticamente nel bonus barriere architettoniche. Gli infissi devono effettivamente possedere caratteristiche di abbattimento delle barriere, come un’altezza adeguata e facilità di apertura.
In conclusione, il bonus barriere architettoniche al 75% rappresenta un’opportunità significativa per coloro che desiderano migliorare l’accessibilità e l’adattabilità dei propri immobili. Tuttavia, è necessario attenersi ai requisiti stabiliti dal decreto ministeriale del 1989 al fine di beneficiare di questa agevolazione fiscale. Inoltre, è auspicabile che il decreto venga rivisto e aggiornato per rispondere alle esigenze attuali e includere le nuove tecnologie disponibili per migliorare ulteriormente l’abbattimento delle barriere architettoniche.